Voto a Santa Rita

Ci sono storie che vale la pena raccontare perchè parlano di persone speciali.

La mia storia ha inizio nel Monastero di Cascia, forse sarebbe più giusto parlare di fine visto che il 22 maggio 1457 è indicato come il giorno in cui morì la monaca Margherita Liotti nota a tutti i cristiani come Santa Rita da Cascia.

Prima di morire chiese ad una parente di andare nel giardino per raccogliere dei fichi e una rosa. Nonostante non fosse la loro stagione, la rosa rossa e i fichi erano dove la monaca aveva indicato.

Subito dopo la morte della monaca, molti fedeli si recarono al santuario per venerarla, tanto che le consorelle non riuscirono a celebrare il funerale per seppellirla. Tra i tanti fedeli, un uomo con un handicap fisico alle mani, non guaribile, espresse il desiderio di costruire la bara se ne avesse avuto la facoltà, fu miracolato e potè mantenere fede al suo voto.

Nonostante la venerazione della gente, la causa di beatificazione durò a lungo, Margherita Liotti fu nominata santa solo nel 1900.

Santa Rita da Cascia è considerata la santa dei casi disperati, delle donne infelici nel matrimonio, ogni suo miracolo è accompagnato da un profumo di rose che si sprigiona dal corpo e che i miracolati o coloro che intercedono sentono nel momento di gioia.

Iglesias, città delle chiese, venera Santa Rita nella chiesa delle Anime. Negli anni 70 si rese necessaria una ristrutturazione della piccola cappella. Tra le varie modifiche apportate, ci fu la sostituzione della statua della santa con un quadro che tutt’oggi sovrasta l’altare maggiore.

La statua dismessa sarebbe finita dimenticata in un magazzino, rovinata dal tempo, coperta di polvere, ma c’era chi in Santa Rita ci credeva!

Signor Luigi Collu era molto conosciuto in città, faceva il macellaio al mercato centrale.

Era profondamente religioso tanto che, con i primi guadagni, aveva acquistato una statua del Gesù.  Nel 1975, avendo saputo che la statua di Santa Rita sarebbe finita in un magazzino, decise di scrivere al vescovo chiedendone la custodia, in cambio prometteva che sarebbe stata allestita una piccola cappella privata in un terreno di sua proprietà e che avrebbe donato i fondi per costruire 4 mq della cappella secondaria nella chiesa delle Anime.

Monsignor Cinesu, allora vescovo di Iglesias, accettò l’offerta e la statua venne ceduta.

A partire da quella data, ogni anno il 22 maggio nella cappella privata viene recitato il rosario e celebrata la messa, vengono benedette le rose, il pane e i dolci che poi vengono distribuiti ai presenti.

Oggi signor Luigi non c’è più, ma sua moglie Giovanna, i figli e i nipoti tengono viva la promessa. Alla funzione partecipano parenti ed amici che difficilmente stanno nella piccola cappella, ma la cerimonia è veramente coinvolgente.

Dopo la funzione religiosa tutti si spostano nel cortile dove, se la serata lo permette, viene allestita la tavola con un rinfresco. Dolci e torte salate, si affiancano ai panini benedetti. Nei giorni precedenti in casa Collu c’è stato un gran daffare.

Quest’anno ho partecipato per la prima volta e devo ammettere che è stata una bella serata, ho cercato di cogliere l’essenza della festa, ma vuoi il timore di disturbare durante la cerimonia, vuoi lo spazio ridotto, vuoi il tempo non troppo clemente il risultato fotografico credo sia privo di tanti momenti emozionanti, spero di avere una nuova occasione l’anno prossimo!

 

 

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