Gospel

Christmas Carol, Miracolo sulla 34a strada, I Grinch, Mamma ho perso l’aereo, Mamma ho riperso l’aereo e mi sono perso a New York, Rudolph la renna dal naso rosso, Una poltrona per due, Una tata per Natale e infine, a mio parere il più bello, Willy Wonka e la Fabbrica di Cioccolato sono favole sempreverdi che passano sulle reti televisive nel periodo di Natale.

L’odore del caminetto, degli agrumi, delle candele profumate, delle noccioline sono tutte cose che, insieme ai film, riescono ad aggiungere dettagli al quadro con soggetto natalizio davanti al quale non riesco a rimanere impassibile.

L’arrivo delle feste è preannunciato anche dalla canzone di Natale che Radio DeeJay di solito lancia nella prima settimana di dicembre. Mi mette allegria sentire le versioni riadattate di tante canzoni famose, finora le mie preferite sono “Massena Christmas party” e “Questo Natale”. “Massena Christmas party” è il rifacimento della canzone “Sleigh ride” cantata anche dalla magnifica Ella Fitzgerald, contrariamente alle altre canzoni dove si cimentavano i dj della radio, in questa sono le voci di Laura Pausini, Tiziano Ferro e Mario Biondi ad interpretarla. La voce calda di Mario Biondi mi ricorda i canti Gospel, il collegamento a quelli che ho avuto modo di sentire quando sono stata a New York è automatico.

Quando ho organizzato il programma per il mio viaggio nella grande mela, avevo previsto di andare a fare una tappa ad Harlem per sentire dal vivo un coro Gospel, non sono riuscita, ma in compenso ho assistito ad una funzione in Times Square Church. E’ stata una delle eperienze più forti di quel viaggio!

Già una prima sorpresa l’ho avuta quando sono entrata nella sala dove si sarebbe tenuta la funzione: un vecchio teatro adattato! Vedere come si è riempito di fedeli mi ha meravigliato ancora di più, ma non ero pronta al coinvolgimento e alla partecipazione.

Pur non conoscendo le parole, ho potuto cantare con loro perchè i testi venivano proiettati su un maxischermo come nel karaoke, non ho potuto fare a meno di paragonare quella funzione alle nostre messe.  Discrezione e canti accompagnati da chitarra e tastiera le nostre, banda con coro scatenato le loro. Nei loro visi si leggeva la devozione, la partecipazione alla preghiera.

Ricordando quei magici momenti, quando mi hanno detto che ad Iglesias si sarebbe esibito un coro gospel, ho deciso che non sarei potuta mancare.

La cattedrale di Santa Chiara, recentemente riaperta dopo anni di restauri, ha ospitato il gruppo che veniva da New York.

Appena nella navata sono risuonate le prime note, ho avuto i brividi, i ricordi sono riaffiorati e sono stata rapita. Peccato che il coinvolgimento sia durato molto poco grazie all’educazione di alcuni miei concittadini.

Di fianco a me avevo due ragazze sulla trentina che non sono state zitte un minuto, si sono messe a ridere quando il coro ha cantato una preghiera e alla fine si è girato verso l’altare in raccoglimento. Le due erano in buona compagnia, una coppia non ha fatto che criticare tutto e tutti, a nulla è servito girarsi e guardarli per far capire che stavano disturbando. Entrambe le coppie hanno smesso di disturbare quando il coro ha intonato “Jingle bells”, peccato fosse la penultima canzone!

La mia pazienza e quella di altre persone vicine è stata messa a dura prova da tre simpatici bambini che, accompagnati dalla nonna e da uno zio, non hanno fatto altro che agitarsi, urlare e giocare con il telefono naturalmente senza abbassare il volume. In tutto questo la nonna e lo zio  erano sorridenti e per nulla preoccupati che gli altri non potessero godere dello spettacolo in pace.

Nonostante i disturbatori, posso dire che il gruppo è stato fantastico, è riuscito a farmi venire i brividi!

Se il sacerdote non avesse dato l’ok perchè le persone potessero stare al centro della navata tra le due bancate, avrei potuto scattare le foto a tutto il gruppo, invece mi sono dovuta accontentare solo di cantanti che stavano sulla destra della chiesa.

Posizionare i cantanti sotto l’altare che era rialzato, non ha contribuito alla loro visibilità, ma l’importante era sentire le loro voci calde e coinvolgenti.

La luce non eradelle migliori, hanno spento quasi tutto il possibile per attivare un piccolo faro che rendeva colorata la parte sopra l’altare, lasciando troppo in ombra il gruppo, il fatto che fossi in fondo alla chiesa non ha contribuito a farmi portare a casa lo scatto dell’anno!

Mi sarebbe piaciuto poter condividere con voi un piccolo video, ma la qualità audio non rende per nulla l’atmosfera che ho respirato durante il concerto, pertanto dovrete accontentarvi delle foto!

Spero di aver modo di assistere all’esibizione di un altro coro Gospel, magari in una cornice adatta come quella di Harlem!

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